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Queste tre Degnità stabiliscono, che 'l
Mondo de'
popoli dappertutto cominciò dalle Religioni; che sarà
il
primo degli tre Principj di questa Scienza.
XXXI. Ove i
popoli son'infieriti con le armi, talchè
non vi abbiano più luogo l'umane leggi, l'unico potente
mezzo di ridurgli è la
Religione.
Questa Degnità stabilisce, che nello
Stato eslege la
Provvedenza Divina diede principio a'
fieri, e
violenti di condursi all'
Umanità, et ordinarvi le
nazioni,
con risvegliar'in essi un'
idea confusa della Divinità,
ch'essi per la lor'ignoranza attribuirono a cui ella non
conveniva; e così con lo
spavento di tal'immaginata
Divinità si cominciarono a rimettere
in qualche ordine.
Tal principio di cose tra i suoi
fieri, e violenti
non seppe vedere
Tommaso Obbes; perchè ne andò a
truovar'i principj errando col
caso del suo Epicuro: onde
con quanto magnanimo sforzo, con altrettanto infelice
evento credette d'
accrescere la Greca Filosofia di
questa gran parte, della quale certamente aveva mancato,
come riferisce
Giorgio Paschio de Eruditis hujus
saeculi Inventis, di considerar l'
Uomo in tutta la società
del Gener'Umano. Nè
Obbes l'arebbe altrimente pensato,
se non gliene avesse dato il motivo la
Cristiana
Religione; la quale inverso tutto il Gener'Umano,
nonchè la giustizia, comanda la carità: e quindi incomincia
a confutarsi
Polibio di quel falso suo detto,
che,
se fussero al Mondo Filosofi, non farebber'uopo
Religioni; che, se non fussero al Mondo Repubbliche,
le quali non posson'esser nate senza Religioni, non sarebbero
al Mondo Filosofi.
XXXII. Gli
uomini ignoranti delle naturali cagioni,
che producon le cose, ove non le possono spiegare
nemmeno per
cose simili, essi danno alle cose la loro
propia natura: come il
volgo per esemplo dice, la
calamita